Anemone è una cooperativa sociale per l’inserimento lavorativo di ragazzi con disabilità. La cooperativa è ufficiale solo da marzo del 2015, ma la realtà era strutturata da molti anni prima. Nasce infatti da un piccolo bar di quartiere dove una famiglia si dedica al vicinato e offre da subito un’occasione di lavoro ed impiego a giovani con la sindrome di Down.

Nel tempo le famiglie diventano tre e ad un certo punto diventa forte l’esigenza di strutturarsi e dare un’ufficialità all’attenzione al sociale che accomuna tutti i 9 soci che lavorano al progetto.

La formula ideale non poteva non essere una cooperativa sociale, un particolare tipo di società cooperativa che permette di gestire servizi ed attività finalizzate all’inserimento nel mercato del lavoro di persone svantaggiate.

Il barettino sotto casa cresce ed oggi è anche una trattoria self-service e minimarket con servizio di catering consegna a domicilio. Un punto di ritrovo e di riferimento per il quartiere Buona parte dei servizi ruotano attorno alla ristorazione, ma è solo il modo con cui la cooperativa si presenta e rende visibile.

Attraverso la cucina si fa comunità, aggregazione, inclusione e si crea una famiglia che sa rispettarsi.

Così come in cucina “non si butta mai via niente”, ma ogni elemento trova una sua collocazione o può essere trasformato, anche in cooperativa ogni persona è un contributo prezioso ed importante per il buon funzionamento del progetto.

L’origine del nome della cooperativa nasce quasi per gioco anagrammando i nomi dei soci. Tra le varie combinazioni è uscito Anemone che è anche un piccolo fiore di montagna della famiglia delle Ranunculaceae. Di per sé un piccolo fiore, ma molto forte e resistente, infatti è il primo che sbuca nelle praterie montane e subalpine, tra 1500 e 2100 metri. La stessa forza, energia e determinazione è tradotta dai soci della cooperativa nel perseguire il loro obiettivo